domenica 11 novembre 2012

LO SPACCIATORE DI CARNE di Giuliano Sangiorgi

LO SPACCIATORE DI CARNE di  Giuliano Sangiorgi Ed. Einaudi
 Edoardo, universitario pugliese a Bologna, racconta la storia della propria pazzia amorosa. Novello Orlando metropolitano, solo piú innamorato e molto piú furioso, Edoardo rievoca, in un continuo gioco di specchi con il proprio passato, il trauma del primo animale ucciso dal padre macellaio, l'orrore del sangue che cola dalle carcasse appese, l'avventura del viaggio in treno verso l'università e l'incontro con Stella, una ragazza appassionata di morsi e golosa di sangue, di cui si innamora all'istante. Ogni settimana il padre manda i tagli di carne piú pregiati al figlio che studia lontano e lui li usa per far colpo sugli amici. Quando però Stella lo tradisce, per Edoardo la carne diventa ossessione. Inizia a spacciarla, tagliandola in banconote, che utilizza come denaro contante. In un mondo perennemente allucinato, popolato da belve fameliche, dove tutto sembra possibile. Persino la redenzione. La vita degli studenti e la provincia pugliese si caricano di accenti mitici e ancestrali. Sangue, sacro e droga, si confondono in un unico grido d'amore e follia.
(Recensione tratto da qlibri.it ) 









domenica 21 ottobre 2012

"SOSTIENE PEREIRA" di Antonio Tabucchi


“Nessuno, perchè il paese taceva, non poteva fare altro che tacere, e intanto la gente moriva e la polizia la faceva da padrona. Pereira cominciò a sudare, perchè pensò di nuovo alla morte. E pensò: questa città puzza di morte, tutta l’Europa puzza di morte.”

“Il problema è che lei non dovrebbe mettersi in problemi più grandi di lei, avrebbe voluo rispondere Pereira. Il problema è che il mondo è un problema e certo non saremo noi a risolverlo, avrebbe voluto dire Pereira.”

“Per una fortunata coincidenza finii di scrivere l’ultima pagina il 25 agosto del 1993. E volli registrare quella data sulla pagina perchè è per me un giorno importante: il compleanno di mia figlia. Mi parve un segnale, un auspicio. Il giorno felice della nascita di un mio figlio nasceva anche, grazie alla forza della scrittura, la storia della vita di un uomo. Forse, nell’imperscrutabile trama degli eventi che gli dei ci concedono, tutto ciò ha un suo significato.”


lunedì 8 ottobre 2012

Raccolta di poesie: FOSSILI di Francesco Pepi.

FossiliUna sorta di testamento spirituale. Una narrazione interiore, un percorso poetico e di vita che è fatto da piccoli frammenti, i fossili appunto, da cui Francesco Pepi prende il via per ricostruire il mosaico della sua esistenza. Sono quindi Fossili le poesie che racchiude in questa silloge Francesco Pepi, testimonianze pronte ad essere condivise, ma allo stesso tempo, nella loro freschezza e nella loro voglia di ricominciare, rappresentano il carico prezioso che accompagna l'autore, e quindi anche il lettore, verso nuovi, luminosi orizzonti.

Continua il viaggio de "L'anello inutile" di Maria Pia Romano


PRESENTAZIONE:Sabato 27 a Giovinazzo, Sala Vescovile Borgo Antico, rassegna organizzata dall'assessorato alla CulturaL'anello inutile

martedì 29 maggio 2012

Letterature Festival 2012 | Recensioni libri, novità ed eventi

Letterature Festival 2012 | Recensioni libri, novità ed eventi

Dal 16 maggio al 21 giugno al Foro Romano, la Basilica di Massenzio riapre i battenti al famoso Letterature Festival Internazionale di Roma.
SEMPLICE/COMPLESSO, ecco il tema di questo undicesimo appuntamento, in cui gli autori, ognuno in base al proprio filone stilistico, saranno invitati a leggere brani inediti.

lunedì 21 maggio 2012

NOVITA': L'inquisitore

L'inquisitore
L'inquisitore
Mark Allen Smith
Ed. Mondadori
La trama e le recensioni di L'inquisitore, romanzo di Mark Allen Smith edito da Mondadori. La sua storia è una pagina vuota, il suo passato è avvolto nel mistero. Ma Geiger ha un dono che pochi possiedono: riconosce una menzogna nell'istante in cui la sente. E nel suo settore, il recupero informazioni, questa è una dote impagabile perché la verità è la merce più preziosa sul mercato. I suoi clienti - multinazionali, governi o il crimine organizzato - contano sulla sua leggendaria abilità di ottenere sempre quello che vuole, anche dai soggetti più riluttanti. Meticoloso e superprofessionale, diversamente dai concorrenti, Geiger di rado fa scorrere sangue. Usa invece tecniche di interrogatorio particolari, soprattutto psicologiche, per spingere chi ha di fronte a un punto in cui il dolore cede il posto alla paura, perché solo in quel momento smetterà di mentire. Una delle regole del suo codice etico è di non lavorare mai con i bambini. Ma un giorno è proprio un ragazzino di dodici anni, Ezra, che gli viene portato chiuso dentro a un baule dal suo ignaro socio Harry Boddicker. Qualcosa non quadra. Il cliente non è chi dice di essere e Geiger decide senza esitazioni di seguire il suo istinto e salvare a tutti i costi il bambino: lo prende con sé e scappa, mettendosi inevitabilmente in grave pericolo. Ma se Geiger e Harry non scoprono in fretta perché il cliente è così ansioso di impadronirsi dei segreti del ragazzo, diventeranno loro stessi le vittime di un nemico senza scrupoli. Ciò che Mark Allen Smith riesce a fare con assoluta maestria è guadagnarsi la simpatia del lettore nei confronti di Geiger, un antieroe enigmatico e dal fascino indiscutibile, al centro di una storia dal ritmo implacabile, un thriller d'esordio potente e di grande attualità.
(Fonte: QLIBRI.IT)

Il nuovo di Donato Carrisi

La donna dei fiori di carta
La donna dei fiori di carta
Donato Carrisi
Ed. Longanesi
La trama e le recensioni di La donna dei fiori di carta, romanzo di Donato Carrisi edito da Longanesi. Il monte Fumo è una cattedrale di ghiaccio, teatro di una battaglia decisiva. Ma l’eco dei combattimenti non varca l’entrata della caverna in cui avviene un confronto fra due uomini. Uno è un prigioniero che all’alba sarà fucilato, a meno che non riveli nome e grado. L’altro è un medico che ha solo una notte per convincerlo a parlare, ma che ancora non sa che ciò che sta per sentire è molto più di quanto ha chiesto e cambierà per sempre anche la sua esistenza. Perché le vite di questi due uomini che dovrebbero essere nemici, in realtà, sono legate. Sono appese a un filo sottile come il fumo che si leva dalle loro sigarette e dipendono dalle risposte a tre domande. Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l’uomo che fumava sul Titanic? Questa è la storia della verità nascosta nell’abisso di una leggenda. Questa è la storia di un eroe insolito e della sua ossessione. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa.
(Fonte: qlibri.it)

GIOVANNI FALCONE Un eroe solo ( di Maria Falcone ed.Rizzoli)




23 maggio 1992: la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e tre uomini della scorta, scosse l’Italia come un terremoto immane, segnando le coscienze e dimostrando l’urgenza di una reazione intransigente e senza tentennamenti contro la mafia, da parte delle istituzioni e della società civile.
Da vent’anni Maria Falcone si dedica a mantener viva la memoria di suo fratello con un’attività intensa che serva a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità. È un’opera meritoria perché fu proprio grazie al lavoro di Giovanni che lo Stato trovò finalmente il modo per combattere con efficacia il fenomeno mafioso. Senza il suo intuito investigativo, la sua visione ampia e la sua determinazione assoluta, Cosa Nostra avrebbe potuto continuare per anni a dominare incontrastata. Eppure – come traspare nelle pagine drammatiche e struggenti di questo libro in cui Maria, affiancata dalla giovane giornalista esperta di mafia Francesca Barra, rievoca la vita di suo fratello – Giovanni Falcone si trovò molto spesso solo nel suo cammino. Solo quando insinuarono che si prendeva troppa confidenza con Buscetta. Solo quando i diari di Chinnici, ucciso da poco tempo, furono utilizzati per gettare ombre sul suo operato. Solo quando fu costretto a «mettere i piedi sul sangue del mio amico più caro», Ninni Cassarà. Solo quando si scatenò il dibattito contro i «professionisti dell’antimafia». Solo quando, al pensionamento di Antonino Caponnetto, fu di fatto decretata la fine del pool antimafia in cui avevano lavorato lui e Borsellino. Solo quando era stimato negli Stati Uniti, molto meno in Italia. Solo quando qualcuno disse che l’attentato all’Addaura se l’era organizzato lui stesso. Solo quando l’amico Leoluca Orlando gli volse le spalle. Solo quando non faceva mai trapelare la paura, nemmeno ai familiari. E poi fu sempre solo perché rinunciò a una vita normale, tanto da doversi spesso tenere a distanza dall’adorata moglie Francesca, da cui pensò addiE che infatti morì con lui, in una delle rare occasioni in cui si erano concessi di stare soli in macchina. Dopo tutto questo, Giovanni Falcone è oggi indubitabilmente un grande eroe italiano, riconosciuto come tale nel mondo. Il suo metodo rivoluzionario ha cambiato la nostra storia, il suo esempio le nostre coscienze.

sabato 19 maggio 2012

Guarda la legalità in faccia!

Gli studenti del "Morvillo-Falcone sono stati premiati in una cerimonia che si è svolta a Roma, alla quale sono intervenuti il presidente della Fondazione Bnc, Gaetano Arconti, il procuratore generale onorario della Corte di Cassazione, Pier Luigi Vigna, il vice capo della Polizia, Luigi de Sena, e il presidente dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori, Andrea Ceccherini. Il concorso è nato con l'obiettivo di stimolare l'attenzione degli studenti delle scuole di due regioni (Calabria e Puglia), simbolo della lotta alla criminalità e della cultura alla legalità.

giovedì 10 maggio 2012

LA DEA DEL MARE di Massimiliano Cassone

"La dea del mare" partecipa al concorso letterario internazionale "Feudo di Maida", nella sezione Narrativa. Ai vincitori verrà data notizia il 30 settembre 2012. Cerimonia di premiazione sabato 19 Novembre 2012 alle ore 17,30 a Maida (CZ). Se sognare è lecito, speriamo di esserci. (Massimiliano Cassone)




Chiuso nella sua casa in riva al mare, Max annega la sua vita sul fondo di una bottiglia. È uno scrittore di successo, ma la sua anima è stata spezzata da una perdita dolorosa. Vive come naufrago in cerca di se stesso, il suo talento nella scrittura segue la stessa sorte. A volte, però, il destino offre delle seconde possibilità, assumendo le forme più strane. Come un piccolo fagotto abbandonato fuori la porta di casa. Una dolce bambina. Per Max è l'occasione per tornare a vivere, per ricominciare ad amare. Da lì partirà il suo riscatto, una strada per condurlo alla conoscenza di sé e del mondo. Incontrerà due donne, così diverse tra loro, così uguali nel saper donare un sentimento forte, vero, vitale. La vita continuerà a metterlo alla prova, ma nonostante tutto Max riuscirà a trovare equilibrio, ad afferrare una verità fondamentale: "l'amore è quel niente che basta a percepire che si ha tutto".




Massimiliano Cassone è nato nel 1973. Nonostante gli studi tecnici, si è appassionato di letteratura e filosofia e vi si è avvicinato da autodidatta. Ha già pubblicato un romanzo, "Il vaso di pandora" (Boopen, 2010). "La dea del mare" è, in ordine di stesura, il terzo libro di una trilogia di racconti incentrati sulla realtà della sua terra: il Salento.

venerdì 4 maggio 2012


Mentre mi fissava leggevo nei suoi occhi che le mie parole erano giunte troppo, troppo tardi. Aveva già deciso.
Mentre lo osservavo i suoi occhi di ghiaccio si sciolsero. L'oro tornò liquido, fuso, e bruciò nei miei con un'intensità travolgente.
dal libro "New moon"

IL CORSARO NERO. Un mito di Salgari.

TRAMA

Metà del SeicentoInghilterra e Francia combattono contro la potenza degli spagnoli e iniziano ad inviare navi corsare in scorribanda per l'Oceano per combattere quelle nemiche e danneggiare così il commercio delle loro colonie e nel 1625 due navi, con a bordo i primicorsari, gettano l'ancora davanti all'isola di San Cristoforo e vi si stabiliscono. Ma una nave spagnola distrugge dopo cinque anni la loro base e i pochi che riescono a sopravvivere trovano un rifugio all'isola della Tortuga facendone la base di partenza per tutte le loro spedizioni.
Gli abitanti di Santo Domingo però, vedendo che il loro commercio è in pericolo, dopo un attacco riescono a sconfiggerli e ad allontanarli. Un giorno però, i bucanieri e i filibustieri riescono a far ritorno all'isola. Arriva intanto alla Tortuga un nobile italiano circondato dal mistero, un certo Emilio signore di Ventimiglia, Valpenta e Roccabruna. Durante un assedio in Europa, durante la guerra fra Francia e Spagna, gli spagnoli tagliata la ritirata comprano un duca fiammingo, Wan Guld, ordinandogli di tradire i superstiti italo-francesi rifugiatisi in una rocca. Riesce nel suo malvagio piano, ma uccide il fratello maggiore di Emilio, che, dopo essersi miracolosamente salvato dalla carneficina degli Spagnoli, per vendicarsi lo insegue nei Caraibi dove lui e i suoi due fratelli diventano il Corsaro Nero, Rosso e Verde.
Il romanzo ha inizio quando due filibustieri, Carmaux e Van Stiller, vengono ripescati dalla "Folgore", nave filibustiera appartenente a Emilio di Roccabruna, conte di Valpenta e di Ventimiglia, conosciuto come il Corsaro Nero. Una volta a bordo, i due raccontano al terribile comandante che suo fratello, Enrico di Ventimiglia conosciuto come il Corsaro Rosso era stato impiccato nella piazza diMaracaibo per ordine di Van Guld, governatore della città. Emilio decide così di recarsi a Maracaibo per sottrarre il cadavere del fratello e, reclutati Carmaux e Van Stiller, affida il comando della nave a Morgan, suo luogotenente.
Dopo aver catturato una guardia spagnola e guadagnato l'aiuto di Moko, un africano eremita, i filibustieri giungono a Maracaibo. Dopo numerose avventure il Corsaro riesce a rapire la salma del fratello e a rimbarcarsi sulla Folgore dove, dopo aver celebrato il funerale del fratello, giura solennemente che sterminerà Van Guld e tutta la sua famiglia.
Sulla strada del ritorno per la Tortuga, i filibustieri assaltano una nave spagnola che trasporta una bionda fanciulla che si fa chiamare Honorata Willerman, duchessa di Weltrendrem, di cui Emilio si innamora, ricambiato. Dopo essersi imbattuti in un terribile uragano la nave giunge finalmente alla Tortuga. Qui il racconto s'interrompe e l'autore introduce una parentesi storica, citando le imprese di grandi filibustieri realmente esistiti e spiegando cosa siano la filibusteria e la bucaneria.
Ha poi inizio il racconto della spedizione per assalire Maracaibo. La caccia di Emilio lo porta, insieme a Carmaux, Wan Stiller, Moko e il soldato che avevano catturato poco tempo prima, promosso a guida del drappello, nella foresta vergine. Lì il gruppo incontrerà coguari e puzzole, vampiri, sabbie mobili e antropofagi. Giunti quasi alla meta, il soldato e Moko si fermano, mentre i tre filibustieri proseguono la caccia. Seguirà uno scontro contro le forze di Wan Guld e l'assalto a Gibraltar.
Finite queste avventure pericolose, il Corsaro scoprirà che Honorata è in realtà la figlia di Van Guld e, combattuto tra onore e amore, farà imbarcare la giovane su una scialuppa e l'abbandonerà in mare con enorme dolore. Il romanzo si conclude con Carmaux che dice al suo amico Wan Stiller: «Guarda lassù! Il Corsaro Nero piange».
(Fonte: Wikipedia)

I PROMESSI SPOSI. Il classico dei classici della nostra letteratura.


Trama [modifica]

Renzo Tramaglino
Lucia Mondella
La vicenda è ambientata in Lombardia tra il 1628 e il 1630, al tempo della dominazione spagnola. I protagonisti sono Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani operai che vivono in una località lecchese, nei pressi del lago di Como, allo sbocco del fiume Adda. Il romanzo ebbe un impatto tanto forte sull'immaginario collettivo italiano che si volle per forza identificare il "paesello" dei Promessi Sposi e così, con i più capziosi ragionamenti, si scelsero due quartieri di Lecco, Olate ed Acquate che, ancora oggi, si contendono questo ruolo. Di fatto Manzoni non si riferiva a luoghi precisi e nel romanzo gli unici indicati chiaramente sono il quartiere lecchese di Pescarenico, dove si trovava il convento di Padre Cristoforo, e il castello della guarnigione spagnola, posto in riva al lago. Ogni cosa è pronta per il suo matrimonio quando un signore del luogo, Don Rodrigo, scommette con il cugino Attilio che riuscirà a impossessarsi di Lucia. Perciò il curato del paese, don Abbondio, incaricato di celebrare il matrimonio, viene minacciato durante la sua solita passeggiata serale da due bravi di don Rodrigo, affinché non sposi i giovani. In preda al panico, don Abbondio cede subito. Il giorno dopo imbastisce delle scuse a Renzo per prendere tempo e rinviare il matrimonio, non esitando ad approfittare della sua ignoranza per utilizzare come spiegazione frasi in latino.

L'incontro tra padre Cristoforo e don Rodrigo [modifica]

Renzo però, parlando con Perpetua, la domestica di don Abbondio, capisce che qualcosa non quadra e lo costringe a rivelare la verità. Si consulta così con Lucia e con sua madre, Agnese, e insieme decidono di chiedere consiglio a un avvocato, detto Azzecca-garbugli, che appena sente fare il nome del signorotto scaccia precipitosamente il giovane. Così i tre si rivolgono a padre Cristoforo, loro "padre spirituale", cappuccino di un convento poco distante. Il frate decide di affrontare don Rodrigo, e si reca al suo palazzo; ma quegli accoglie con malumore il frate, intuendo il motivo della visita; Cristoforo tenta di farlo recedere dal suo proposito, ma viene cacciato via in malo modo.

La notte degl'imbrogli e dei sotterfugi [modifica]

Intanto Agnese propone ai due promessi un matrimonio a sorpresa, pronunciando davanti al curato le frasi rituali alla presenza di due testimoni. Con molte riserve da parte di Lucia, il piano viene accettato, quando fra' Cristoforo annuncia il fallimento del suo tentativo di convincere don Rodrigo. Intanto don Rodrigo medita il rapimento di Lucia, e una sera dei bravi irrompono nella casa delle donne, che però trovano deserta: Lucia, Agnese e Renzo sono infatti a casa di don Abbondio per tentare di sorprenderlo, ma falliscono, e si devono riparare al convento di fra' Cristoforo, perché frattanto vengono a sapere del tentato rapimento.

La fuga [modifica]

Renzo, Lucia e Agnese giungono al convento di Pescarenico dove padre Cristoforo espone loro i suoi progetti: Renzo si rifugerà presso il convento dei cappuccini a Milano dove cercherà padre Bonaventura, mentre Lucia troverà aiuto dal padre guardiano del convento nei pressi di Monza. Il religioso ha già scritto una lettera per ognuno dei confratelli e le consegna ai tre.

L'Addio ai monti [modifica]

Addio monti con il Resegone e il villaggio di Pescarenico sullo sfondo.
Secondo quanto padre Cristoforo ha preordinato, Renzo, Lucia e Agnese scendono alle rive dell'Adda e salgono su una piccola barca. Lucia medita sull'addio ai monti.

In convento a Monza [modifica]

Giunta al convento "pochi passi distante da Monza", Lucia viene accompagnata dal padre guardiano al convento di Monza dove vive Gertrude, la "signora" (la cui storia è ispirata a quella di suor Maria Virginia de Leyva) che prende la giovane sotto la sua protezione. Dopo l'incontro con Lucia, Manzoni racconta la biografia della monaca di Monza. Gertrude è figlia di un principe feudatario di Monza di cui il narratore, seguendo l'"Anonimo", tralascia il nome. Per conservare intatto il patrimonio del primogenito si era deciso prima ancora che nascesse che sarebbe entrata in convento. L'educazione della bambina è continuamente orientata a convincerla che il suo destino di monaca sia il più desiderabile. Divenuta adolescente però, Gertrude comincia a dubitare di tale scelta. Tuttavia, un po' per timore, un po' per riconquistare l'affetto dei genitori, compie i vari passi previsti per diventare monaca. In convento soggiace alle attenzioni di Egidio, uno "scellerato di professione", in una relazione che avviluppa la "sventurata", colpevole non meno che vittima, in un gorgo di menzogne, intimidazioni, ricatti - proferiti e subiti - e complicità, anche nell'omicidio di una conversa che minacciava di far scoppiare lo scandalo.

I tumulti di Milano [modifica]

Renzo, a Milano, non potendo subito ricoverarsi nel convento indicatogli da Fra' Cristoforo, dato che padre Bonaventura è in quel momento assente, rimane coinvolto nei tumulti scoppiati in quel giorno per il rincaro del pane. Renzo si fa trascinare dalla folla e pronuncia un discorso in cui critica la giustizia, che sta sempre dalla parte dei potenti. È tra i suoi ascoltatori un "birro" in borghese, che cerca di condurlo in carcere ma Renzo, stanco, si ferma in un'osteria, dove il poliziotto viene a conoscenza, con uno stratagemma, del suo nome. Andato via costui, Renzo si ubriaca e fa nuovi appelli alla giustizia con gli altri avventori. L'oste lo mette a letto e corre a denunciarlo per proteggere i propri interessi. Il mattino dopo Renzo viene arrestato ma riesce a fuggire e si ripara a Bergamo, nella Repubblica di Venezia, da suo cugino Bortolo, che lo ospita e gli procura un lavoro. Intanto la sua casa viene perquisita e viene fatto credere che sia uno dei capi della rivolta. Nel frattempo il conte Attilio, cugino di don Rodrigo, chiede a suo zio, membro del Consiglio Segreto, di far allontanare fra' Cristoforo, cosa che il conte ottiene dal padre provinciale dei cappuccini. In questo modo padre Cristoforo viene trasferito a Rimini.

L'Innominato [modifica]

L' Innominato
Don Rodrigo chiede aiuto all'Innominato, potentissimo e sanguinario signore, che però da qualche tempo riflette sulle proprie responsabilità, le vessazioni di cui si è reso autore o complice per attestare la propria autorità sui signorotti e al di là della legge, e il senso della propria vita. Costui fa rapire Lucia dal Nibbio, con l'aiuto di Egidio e la complicità di Gertrude, e Lucia viene portata al castello dell'Innominato. Lucia, terrorizzata, supplica l'Innominato di lasciarla libera e lo esorta a redimersi dicendo che "Dio perdona molte cose per un atto di misericordia". La notte che segue è per Lucia e per l'Innominato molto intensa. La prima fa un voto di castità alla Madonna perché la salvi e quindi rinuncia al suo amore per Renzo. Il secondo trascorre una notte orribile, piena di rimorsi, e sta per uccidersi quando scopre, quasi per volere divino (le campane suonano a festa in tutta la vallata), che il cardinale Federigo Borromeo è in paese. Spinto dall'inquietudine che lo tormenta, la mattina si presenta in chiesa per parlare con il cardinale. Il colloquio, giungendo al culmine di una tormentata crisi di coscienza che egli maturava da tempo, sconvolge l'Innominato, che si impegna a cambiare vita e per prima cosa libera Lucia, che viene ospitata presso la casa di don Ferrante e donna Prassede, coppia di signori milanesi amici del Borromeo. Intanto il cardinale rimprovera duramente don Abbondio per non aver celebrato il matrimonio. Poco dopo scendono in Italia i Lanzichenecchi, mercenari tedeschi che combattono nella guerra di successione al Ducato di Mantova, i quali mettono a sacco il paese di Renzo e Lucia e diffondono il morbo della peste. Molti, tra cui don Abbondio, Perpetua e Agnese, trovano rifugio nel castello dell'Innominato, che si è fatto fervido campione di carità.

La peste [modifica]

Con i Lanzichenecchi entra nella penisola la peste: se ne ammalano Renzo, che guarisce, e don Rodrigo, che viene tradito e derubato dal Griso, il capo dei suoi bravi (che, contagiato anch'egli dalla peste, non godrà dei frutti del suo tradimento). Don Rodrigo viene portato dai monatti al Lazzaretto in mezzo agli altri appestati. Renzo, guarito, torna al paese per cercare Lucia, preoccupato dagli accenni fatti da lei per lettera a un suo voto di castità fatto quando era dall'Innominato, ma non la trova, e viene indirizzato a Milano, dove apprende che si trova nel Lazzaretto. Qui trova anche padre Cristoforo, indomito nel servizio sebbene segnato dalla malattia, che scioglie il voto di Lucia e invita Renzo a perdonare don Rodrigo, ormai morente.
La peste viene descritta in maniera scrupolosa e nei minimi particolari nelle sue prime manifestazioni, nelle reazioni suscitate, negli interventi positivi e negativi degli uomini chiamati a occuparsene (dai medici, ai politici, alla chiesa). Agli errori delle autorità, alla voluta disinformazione si somma l'ignoranza superstiziosa della popolazione. Ne deriva uno sconvolgimento drammatico della città intera, attraversata da Renzo, ormai guarito, come un luogo infernale pieno di pericoli e di insidie mortali.
La parte più drammatica di questa descrizione si trova nel capitolo 34, con una delle più celebri frasi della letteratura italiana:
"Come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l'erbe del prato".
In tale capitolo si parla anche di Cecilia, "di forse nov'anni", che, ormai morta, è posta sul carro dei monatti dalla madre, che li implora di non toccare il piccolo corpo composto con tanto amore, e chiede poi di tornare dopo a riprendere lei e l'altra sua figlia (sorella di Cecilia), entrambe appestate.

Conclusione [modifica]

Infine i due promessi si incontrano nel lazzaretto di Milano, dove Renzo era andato alla ricerca di Lucia. Con l'aiuto di fra' Cristoforo superano lo scoglio rappresentato dal voto di Lucia e tornano al loro paese dove don Abbondio prima tentenna, poi acconsente a celebrare le nozze (avuta conferma della morte di Don Rodrigo). Si trasferiscono infine nel bergamasco; Renzo acquista con il cugino una piccola azienda tessile e Lucia, aiutata dalla madre, si occupa dei figli. Hanno una prima figlia che chiamano Maria, come segno di gratitudine alla Madonna, e poi ne arriveranno altri.
Il significato dell'opera suggerito da Manzoni è che con la fede in Dio tutti i problemi e le disgrazie si possono superare. Manzoni, traslando le problematiche del suo tempo in questo contesto romanzesco lascia inoltre una morale di grande importanza: è il popolo, nella sua condizione povera e umile, il vero protagonista della storia. Dio istituisce secondo Manzoni una Provvidenza che non decide al posto dell'uomo, ma determina un perpetuo equilibrio, pertanto il popolo deve giustamente cercare di riscattarsi e reclamare il proprio diritto di vivere e lasciare un proprio segno nella storia.
(Fonte: Wikipedia)

lunedì 23 aprile 2012

domenica 4 marzo 2012

Ciao, Lucio!

4 marzo 1943.
4 marzo 2012.


Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un po' feroci sugli zigomi
forse un po' più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo, adesso io mi siedo
non ci son rivincite, né dubbi né incertezze
ora il fondo è limpido, ora ascolto immobile le tue carezze

lunedì 20 febbraio 2012

Concorso "Il viaggio, testo di coralità poetica"



La Yowras Young Writers & Storytellers, dopo il successo dell’evento “Pinerolo scrive – autori alla ribalta fra musica e parole” che si è svolto il 7 dicembre 2011, invita i poeti a partecipare a un concorso non convenzionale organizzato con la collaborazione della Biblioteca di Pinerolo.

La figura del poeta che compone versi isolato dal mondo e cerca l’ispirazione attraverso la solitudine è sempre più lontana nel tempo. Ora, internet e i social network sono divenuti simposi virtuali in cui chi ama scrivere può far sentire la propria voce. Sul sitowww.yowras.it e sulla pagina facebook Yowras Young Writers & Storytellers è possibile leggere il regolamento completo. Gli elaborati potranno essere inviati all’indirizzo e-mailyowras.page@gmail.com.

“Il viaggio, testo di coralità poetica” diventerà un libro che raccoglierà tutte le composizioni, i nomi e le città di provenienza degli autori: una ulteriore testimonianza che il nostro, lasciando da parte per il momento ciò che riguarda santi e navigatori, è, come recita l’antico detto, un paese di poeti.


Yowras Young Writers & Storytellers
SCADENZA 29 FEBBRAIO 2012

giovedì 9 febbraio 2012

GLI SFIORATI di Sandro Veronesi

Gli sfiorati
di Sandro Veronesi
ed. A. Mondadori ( Piccola Biblioteca )

Nel cuore di questo romanzo dorme una bomba a orologeria di nome Belinda, laragazza bionda di 17 anni consegnata al fratellastro Mète perché la custodisca. Nello scenario di una Roma asfissiante sono loro gli "sfiorati",giovanissimi eroi di una generazione che ha avuto ogni cosa senza possederla veramente, che ha visto tutto senza capire nulla: lo sperpero, il ballo, ilcaos allo stato fluido e puro, le rincorse metropolitane, il televisore perennemente acceso che lancia i suoi riflessi azzurri in stanze piene difumo... Sandro Veronesi mette in campo i suoi sbandati fratelli minori, ne fissa il carattere fuggevole e volubile e ne accelera il destino fino alla distruzione della loro ambigua innocenza.

TIGERHILL diYoram Kaniuk

Tigerhill
di Yoram Kaniuk
ed. Einaudi

Una mattina una giovane donna si sveglia con il presentimento che il sogno appena fatto contenga qualche realtà. Contemporaneamente un attentato devasta la città e miete tre morti. La protagonista ripensa a tutta la vicenda e ricorda di aver fotografato poco tempo prima un importante scrittore, si convince poi che l'attentato fosse rivolto contro di lei e da quel momento inizia una avventura che la porterà lontano.

martedì 7 febbraio 2012

BICENTENARIO DELLA NASCITA DI CHARLES DICKENS


Charles John Huffam Dickens, (Portsmouth7 febbraio1812 – Gadshill9 giugno 1870), è stato uno scrittoregiornalista e reporter di viaggio britannico.
Noto tanto per le sue prove umoristiche (Il Circolo Pickwick) quanto per i suoi romanzi sociali(Oliver TwistDavid CopperfieldTempi difficili), è considerato uno dei più importanti romanzieri di tutti i tempi, nonché uno dei più popolari.

FONTE: WIKIPEDIA