sabato 9 aprile 2011

GIANRICO CAROFIGLIO


Biografia. È figlio della scrittrice Enza Buono e fratello del regista, scrittore e illustratore Francesco Carofiglio. Magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, pubblico ministero a Foggia e in seguito ha svolto le funzioni di Sostituto procuratore alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.


"Testimone inconsapevole"

Guido Guerrieri, avvocato a Bari, è appena entrato in una crisi depressiva scoppiata con il divorzio dalla moglie Sara. Il problema psicologico ha anche riflessi sulla vita pratica: paura di utilizzare l'ascensore, pianto senza motivo, insonnia... Intanto il lavoro continua ma l'impegno, ormai calato, riemerge solo grazie ad un cliente che ha grosse pretese e pochi soldi. Abdou Thiam, venditore ambulante senegalese, è stato arrestato per l'accusa di sequestro, omicidio e occultamento del cadavere nei confronti del piccolo Francesco Rubino, un bambino di nove anni che Abdou aveva conosciuto, come era sua abitudine con i clienti della bancarella ambulante, sulle spiagge di Monopoli. Alcuni testimoni, come un barista, di idee razziste, assieme all'imprecisione dell'analisi e degli interrogatori della polizia creano un vero e proprio corpo di prove contro il senegalese che, oltretutto, non ha alibi e cerca di nascondere i suoi commerci di indumenti e accessori dai marchi contraffatti.

L'acuto avvocato riesce però, con la sua convincente arringa, che chiarifica il concetto di verosimile riferito alla ricostruzione dei fatti, evidenziandone la grande incertezza, a tirare fuori dai guai Abdou. Nel frattempo, grazie al soddisfacente lavoro compiuto e ai nuovi rapporti con la vicina di casa Margherita, riesce ad uscire dalla crisi psicologica.


"Ad occhi chiusi"

Guido Guerrieri accetta l'incarico, rifiutato da altri colleghi, di costituirsi parte civile per Martina Fumai, che accusa di maltrattamenti e persecuzioni (stalking, come Guerrieri leggerà in un libro) l'ex convivente Gianluca Scianatico, medico appartenente alla Bari bene. Scianatico è figlio di Ernesto, chiacchierato e potente presidente di Corte d'Appello: è per non inimicarselo, che gli altri avvocati hanno rinunciato all'incarico.

Martina, per sfuggire alle persecuzioni di Scanatico, vive in una comunità protetta (Safe Shelter) gestita da suor Claudia, una suora giovane e carina dall'aspetto moderno e sportivo, che è anche insegnante di boxe cinese: Guerrieri, praticante di pugilato, assisterà a una lezione da cui resterà impressionato.

Martina nel passato è stata affetta da problemi psichiatrici (depressione e anoressia, seguiti a difficoltà nello studio universitario) e la difesa di Scianatico, sostenuta dal prestigioso e temuto avvocato Dellisanti, decide di giocare su questo aspetto per screditarla: infatti il processo si basa prevalentemente sulle accuse di Martina.

La prima udienza preliminare (pubblico ministero è Alessandra Mantovani, amica di Guerrieri) si trasforma in una gazzarra tra i due avvocati, incentrata sull'opportunità (poi ammessa dal giudice Cosimo Caldarola) di ammettere un perizia psichiatrica su Martina. Guerrieri durante l'udienza ha la sensazione di uno strano comportamento da parte del giudice.

Nei giorni in cui inizia il processo Guerrieri rimane colpito dal suicidio di Emilio, un vecchio e caro amico che aveva casualmente rivisto dopo molti anni e che si toglie la vita a causa della morte per malattia della moglie.

La Mantovani decide di trasferirsi a Palermo: questo fa sentire a Guerrieri il tempo che passa e la propria incapacità di decidere della propria vita: «Mi sentii triste e vecchio. Mi sentii come uno che guarda passare il tempo; come uno che guarda gli altri che cambiano, bene o male diventano grandi, se ne vanno. Fanno delle scelte. Mentre lui rimane sempre nello stesso posto, a fare le stesse cose, lasciando che sia il caso a decidere per lui. Uno che guarda passare la vita.»

Durante il processo, Guerrieri riesce a far perdere la calma a Scianatico: per dimostrare la sua inattendibilità, lo costringe ad ammettere rapporti sadomasochistici tra lui e Martina, dicendo che sono registrati su una videocassetta (i due avevano veramente registrato i loro rapporti, ma la videocassetta è solo un trucco e contiene in realtà un film registrato dallo stesso Guerrieri).

Scianatico perde la ragione: aggredisce Martina e la picchia fino ad ucciderla, poi si barrica in casa di Martina e si convince ad aprire solo a suor Claudia, ma questa appena entrata lo aggredisce con la boxe cinese e quasi lo uccide, prima che entri anche la polizia. L'aggressione di Claudia viene poi fatta passare come legittima difesa.

Claudia racconta la sua storia a Guerrieri. Non è una suora. Da bambina era stata violentata dal padre, che poi ha ucciso per difendere la sorellina che stava per subire la sua stessa sorte. Ha passato qualche anno in riformatorio, dove una vera suora (Caterina), giovane e sportiva come ora appare Claudia, la seguiva e, su richiesta di Claudia, che in realtà si chiama Angela, le ha inventato un secondo nome (quello della propria madre). Uscita dal riformatorio, Claudia si è inserita nell'associazione di cui ora dirige una sezione, facendosi passare per suora senza che nessuno facesse controlli, raccontando che il suo ordine non obbliga a portare il velo (come è vero ad esempio per le Francescane Minori, ordine di suor Caterina).


"Ragionevoli dubbi"

L'avvocato Guerrieri accetta di difendere in appello Fabio Paolicelli detto Raybàn, ex picchiatore fascista(?) che al ritorno dalle vacanze in Montenegro viene incriminato per aver nascosto un gran quantitativo di droga nella sua macchina. Per non coinvolgere la moglie, in un primo momento l'uomo si dichiara colpevole e in primo grado viene condannato a 16 anni di carcere, nonostante l'intervento alla difesa di un avvocato romano, Corrado Macrì, che si era proposto alla moglie di Raybàn come difensore, sbucando quasi dal nulla. L'avvocato Guerrieri, porta avanti la difesa di Paolicelli, girando in bicicletta fra amori disperati, allenamenti di boxe, incontri di vecchie conoscenze, vecchi film e pizze solitarie nel suo studio.


"Le perfezioni provvisorie"

Il protagonista del libro è Guido Guerrieri, avvocato penalista in Bari, quarantenne single che ama parlare con un vecchio sacco da pugile rabberciato alla meglio con del nastro da pacchi e con il quale, dopo aver indossato i guantoni, tra un colpo e l'altro, si sfoga e si confida.

Un pomeriggio, mentre sta dando gli ultimi ripassi, non necessari, ad un ricorso che discuterà l'indomani a Roma in cassazione, Guerrieri riceve una telefonata da un amico, anche lui avvocato ma civilista. Il collega gli accenna di un caso molto particolare e ritiene che lui possa essere proprio la persona giusta al quale affidarlo. Sebbene titubante, Guerrieri accetta di incontrare l'amico e i sui clienti. Si presentano in studio i coniugi Fornelli, persone benestanti della Bari che "conta". La loro figlia maggiore Manuela, studentessa ventiduenne che frequenta l'università nella capitale, è scomparsa da oltre sei mesi. A nulla sono servite le indagini dei carabinieri e della polizia, nemmeno il passaggio televisivo a Chi l'ha visto? è stato utile per far luce su quello che sembra un vero e proprio mistero. Manuela, di ritorno da un fine settimana trascorso con amici in un villaggio turistico molto "in" è scomparsa nel nulla dopo aver preso un treno in una stazioncina ferroviaria che doveva riportarla a Roma. Dopo un momento di incertezza se accettare o meno il caso che non gli sembra consono alla sua professione di avvocato, Guerrieri si lascia prendere dal mito dell'investigatore privato che, in fondo in fondo, serpeggia nelle sue fantasie.

Guerrieri inizia le indagini procedendo per tentativi: chiede aiuto a vecchie conoscenze dell'ambiente, fa sopralluoghi anche in ambienti dove non dovrebbe, contatta le amiche, e l'ex fidanzato che però si nega, mettendo in mezzo un avvocato ritenuto dal protagonista un "cretino intraprendente", cioè di quelli della specie più pericolosa. Pian piano emerge una storia di assunzione e spaccio di cocaina ristretto però alla cerchia dei conoscenti. Filone che sembra ricondurre tutto all'ex fidanzato. Girovagando sulla sua bicicletta nella Bari notturna, sia per distrarsi, sia per cercare informazioni, capita in un appartato locale gay, il Chelsea Hotel n. 2, che scopre essere gestito da una sua vecchia cliente. Vecchia, per modo di dire in quanto Nadia, la coproprietaria, è una avvenente quarantenne che dopo un breve trascorso come prostituta era stata arrestata in quanto coordinatrice di escort d'alto bordo. Guerrieri era riuscito a non farla condannare per un vizio di forma. Nel romanzo sono argomentate in modo convincente le motivazioni che indussero il protagonista ad accettarne la difesa, nonostante il problema morale che un caso del genere poneva. Tra i due nasce un’intesa del tutto platonica, fatta di un sentire comune. Di tutt'altra natura il rapporto che Guerrieri avrà con Caterina, la migliore amica di Manuela, ragazza disinibita e intraprendente che farà di tutto per sedurlo e seguirlo nelle indagini.


"Né qui né altrove. Una notte a Bari"

Tre ex compagni di studi si ritrovano a Bari dopo vent'anni: un giro in macchina per la città riporta a galla ricordi piacevoli e non, pregi e debolezze, segreti e rancori mai sopiti. Lo sguardo disincantato ma nostalgico sull'infanzia e l'adolescenza è il tema portante del romanzo, in cui la città è protagonista quanto e più dei personaggi principali.

L'aspetto più interessante di questo romanzo anomalo è probabilmente proprio questa assenza di una vera e propria trama. L'incontro fra i tre protagonisti diventa un'occasione per raccontare Bari ed i suoi cambiamenti nel corso degli anni. Allo stesso tempo l'andare a zonzo nella città diventa un viaggio nella memoria dei tre protagonisti e fornisce l'occasione per tutta una serie di considerazioni filosofiche, letterarie e sociologiche.


"Il passato è una terra straniera"

Giorgio, un giovane e brillante studente di giurisprudenza, conosce Francesco e con quest'ultimo condivide serate al tavolo verde dove, grazie alle conoscenze di cartomagia di Francesco, i due riescono a vincere molti soldi. Giorgio è però combattuto tra la sua vita di una volta, tutta casa, libri e università e la sua nuova vita, fatta di poker, telesina, alcolici, belle donne: il senso di colpa nei confronti dei genitori cresce a dismisura, così come cambia il suo rapporto con Francesco, dalla venerazione iniziale al compatimento. In parallelo si intreccia la storia di una serie di aggressioni notturne a giovani donne da parte di uno sconosciuto maniaco.

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