sabato 9 aprile 2011

NICOLA LAGIOIA


Cenni biografici: nato a Bari nel 1973 e ha esordito nel 2001 con il romanzo Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) pubblicato da minimum fax (Premio Lo Straniero). Nel 2004 ha pubblicato per Einaudi il romanzo Occidente per principianti (Premio Scanno, finalista Premio Bergamo, finalista Premio Napoli). Nel 2005 ha pubblicato, per Einaudi Stile Libero, 2005 dopo Cristo, un romanzo scritto assieme a Francesco Pacifico, Francesco Longo e Christian Raimo firmato con il nome collettivo di Babette Factory. Sempre nel 2005 è uscito per Fazi il saggio Babbo Natale. Ovvero come la Coca-Cola ha colonizzato il nostro immaginario collettivo.

Ha pubblicato racconti in varie antologie, tra cui Patrie impure (Rizzoli, 2003), La qualità dell'aria (minimum fax, 2004), che ha curato assieme a Christian Raimo, Semi di fico d'India (Nuovadimensione, 2005), Periferie (Laterza, 2006), Ho visto cose (Biblioteca Universale Rizzoli, 2008), La storia siamo noi (Neri Pozza, 2008). Dirige nichel, la collana di letteratura italiana di minimum fax. Nel 2010 è alla conduzione di Pagina3, la rassegna quotidiana delle pagine culturali trasmessa da Radio3.

Con il romanzo Riportando tutto a casa edito da Einaudi, si aggiudica il Premio Viareggio 2010 per la narrativa.


«Riportando tutto a casa» di ( Ed. Einaudi), premiato all'ultima edizione del Premio Viareggio-Rèpaci, storia di tre adolescenti ambientata nella Bari degli anni '80.


Occidente dei principianti” di (Ed. Einaudi). Nell'estate del 2001 la redazione di un giornale riceve una notizia che potrebbe trasformarsi nello scoop della stagione: il primo amore di Rodolfo Valentino è ancora vivo. La donna sarebbe l'unica in grado di testimoniare l'educazione sentimentale della prima icona del mondo del cinema. Un giornalista senza prospettive, un regista minacciato dai creditori e una studentessa partono alla caccia di questa leggenda vivente. Percorrono la penisola da Roma a Milano, fino a Napoli e poi a Castellaneta. Un viaggio simile a un film, attraverso un paese ossessionato dall'ansia di apparire.


Fine della violenza” di (Ed. Einaudi). "Una città violenta, contenuta in un mondo peggiore. Ma il primo motore immobile, il nucleo duro e cieco da cui si sprigiona l'energia distruttiva resta un piccolo tinello, un corridoio, tre camere da letto e un bagno con vista tangenziale: sessanta metriquadri consacrati alla coazione familiare e alle ultime rate della Mercedes del padrone di casa".


Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi)” (Ed. Minimum Fax). Un lui, una lei, la Roma di oggi, la classica storia d'amore che potrebbe ricominciare; ma il confidente del protagonista, fra partite a scacchi e tazze di caffè al bar, è... Lev Tolstoj. Con un linguaggio serrato ed elegante, un'ironia feroce, un continuo sovvertimento dei piani narrativi, Lagioia si diverte a trasformare la più convenzionale delle trame in "una macchina per la distruzione di cliché letterari" che non risparmia "Guerra e pace", le madeleines di Proust, il mito della droga e quello del ritorno all'infanzia: una prova di talento in cui si mescolano lo sperimentalismo europeo e il postmoderno americano. Il romanzo d'esordio di un innovatore.

Nessun commento:

Posta un commento